mercoledì, luglio 20

L’eredità

Cosas vederes Sancho que non crederes*
                                                   (Cose vedrai Sancho che non crederai)

La scatola è magica, e deve consegnare dei doni alla sua propietaria temporanea, però...
        
Ho sbagliato un’altra volta… Sebbene io abbia ottenuto il dato della scatola.
Essa passa da un generazione ad un altra a la prossima donna che nasca dentro della famiglia – se la accetta-, o ricevendola volontariamente, per donazione ....

Ed io ho accettato.

La scatola è magica, e deve consegnare dei doni alla sua proprietaria temporanea, però... Il problema è che non ha istruzioni per l’uso. (  come quelle delle stufe elettriche che vengono in varie lingue, ad esempio)...

È lì, zittina e silenziosa. Se uno vuole una risposta o soluzione, deve immaginarsi come ottenerla...

L’ho aperta, l’ho riguardata, l’ho studiata, ma niente, è semplicemente una scatola laccata. Neanche ha una serratura, appena si chiude sovrapponendo il coperchio. 

Un profumo persistente, incantevole, la avvolge.
Forse provenga dagli aggrovigliati disegni dorati che la coprono: i rami di un albero con frutti e uccelli.
Sarà possibile che loro abbiano la risposta?
Ho contato la quantità di uccelli, mi pare che siano in otto, ma non sono molto sicura, alcuni rami e foglie possono essere altre cose.
Contare foglie e quasi impossibile, lo stesso accade con i rami ed i frutti...
Forse provenga dagli aggrovigliati disegni dorati che la coprono

E se non fosse una soluzione numerare? E se si dovesse calcolare fino... al tramonto, per esempio... e con quel dato stabilire un algoritmo che indichi una lettera, un simbolo, un qualcosa...

Ho provato molte cose  da che possiedo la scatola.
Ed in ogni opportunità ho creduto di aver trovato  una risposta...
Ma ho sbagliato. 
Ricordo il sorriso di mia zia, che ho sentito era saggia, quando mi ha chiesto se volevo la scatola e ho accettato.

Forse il suo sorriso era di sollievo,  e la sua saggezza....     Essersi sbarazzata di essa?
                                Arelisa Beatriz Romero


Forse il suo sorriso era di sollievo,  e la sua saggezza....  
Nota: *
Scritto nel Antico spagnolo la frase è assegnata al romanzo "Don Quijote de la Mancha" di Miguel de Cervantes Saavedra (1605/1615 due volumi)

Racconto pubblicato con la firma di Arelisa Suoboda nel numero 21 di
Ciencias Milenarias, della Casa Editrice Ediser,- www.croattodesign.com.ar
Le immagini sono protette da copyright ed è vietata la utilizzazione totale o parziale di esse senza il permesso dell’autrice.
Traduzione Professore Diego García Boland.
Grazie  Diego, Arelisa.